mercoledì 6 febbraio 2019

A caccia di maniaci e serial killer nella casa stregata superando lutti


Cominciamo con una piccola specifica:

maniac noun [ C ] (MENTALLY ILL)


person who behaves in an uncontrolled way, not worrying about risks or danger:

Some maniac was running down the street waving a massive metal bar.

Tanto per sottolineare che so che maniaco e maniac non vogliono dire la stessa cosa, e che a me piacciono questi titoli idioti per i miei post sulle serie tv, quindi ci ho messo maniaco lo stesso XD

Ma veniamo al dunque:di che parla Maniac?rifacimento di una serie norvegese del 2014,è una serie incentrata su un trial farmacologico a cui partecipano Annie(Emma Stone),una giovane donna insoddisfatta della sua vita, e oppressa dal senso di colpa per aver causato la morte della sorella, e Owen(Jonah Hill), schizofrenico in cura perenne, costretto dalla famiglia a mentire, per salvare il fratello maggiore da un'accusa pesantissima in tribunale.Entrambi fragili e depressi, partecipano a questa sperimentazione dove, collegati ad un computer potentissimo, assumono tre tipi di sostanze psicotrope che, in tre fasi distinte del progetto, vengono portati dal rivivere ad elaborare ed infine superare il trauma che li blocca.
Non vi dettaglio le fasi del trial, o le difficoltà che si presentano a causa di un crash del sistema(il computer,troppo empatico e quasi più che umano, ad un certo punto si trova ad elaborare un lutto e va in crisi minacciando di distruggere tutto); Maniac è una serie abbastanza lenta, a volte pesantina e non semplice da affrontare per chi, come la sottoscritta questo autunno, ha già le sue difficoltà psicologiche da affrontare(un lutto pesante nel mio caso, il che mi ha fatto vivere la storyline di Annie in maniera abbastanza drammatica=lacrime napulitane a pioggia) .Ambientata in uno strano tempo a cavallo fra un prossimo futuro e gli anni '80, da cui pesca i coloroni saturi e certi design retrofuturistici, è però una serie con una narrazione densa, stratificata, ed è in un certo senso anche terapeutica;alla fine, ci insegna, non esistono pillole magiche, i traumi si superano solo affrontandoli, facendosi forza con chi ci sta attorno magari solo per stringerci una mano finchè riusciremo a rialzarci, un pò con l'aiuto del tempo e un pò con la forza che, spesso, crediamo di non avere.
Il livello di recitazione è altissimo, non solo la Stone ma anche Hill, che finora aveva fatto perdipiù il grassoccio simpatico in commediole e filmetti non particolarmente "di spessore", porta a casa una performance veramente inaspettata.Ve la straconsiglio se vi piacciono i trip psicologici e le ambientazioni un pò fuori di testa(le "visioni" indotte dalle droghe durante la sperimentazione portano i nostri in una varietà di ambientazioni particolari). E' una serie unica autoconclusiva.

 Avevo cominciato a guardare The Haunting of hill house(quarta incarnazione del classico di Shirley Jackson,da cui più che altro trae ispirazione )assieme al Khal, convinta di guardare una serie horror, ma la lentezza del primo episodio ce l'aveva fatta abbandonare.Sono molto grata al tam tam mediatico(sopratutto sui social)che mi ha convinto a riprenderlo, perchè è davvero un gioiellino.

Più che una serie horror(anche se i salti sulla sedia non mancano), la definirei una serie davvero inquietante, di quelle che ti fanno sentire un disagio profondo allo stomaco che va oltre la visione vera e propria del mostro/fantasma etc etc.

Fulcro della narrazione è la famiglia Crain, cinque fratelli ed un padre(un ottimo Timothy Hutton) con una relazione complicata, figlia dei traumi vissuti da tutti loro nel periodo vissuto a Hill House, che culminò nella tragedia che portò loro via la madre(la brava Carla Gugino), costringendoli ad abbandonare la magione. Ognuno di loro affronta l'esperienza a modo suo, e per questo è nata la teoria, poi confermata da Flanagan(creatore del progetto), secondo cui ogni fratello rappresenterebbe una fase di elaborazione del lutto:negazione, rabbia, negoziazione, depressione e accettazione. Uno dei fratelli(un irriconoscibile Michael Huisman, aka Daario Naharis di Game of thrones)  ha scritto un libro sull'accaduto, enfatizzando l'aspetto paranormale della cosa, ma, di fatto, nel privato continua ad essere convinto che il tutto fosse da ricondurre alla malattia mentale della madre, trasmessasi come "tara" ad alcuni suoi fratelli, in particolare i due fragili gemelli, di cui una muore subito alla prima puntata(ma tornerà in molti flashback che ricorrono nella narrazione...e non solo), e l'altro continua a ricadere nel baratro della tossicodipendenza.Questo dubbio del gemello scrittore lo viviamo anche noi per parecchi episodi, mi piace molto come è gestita la cosa.
Sono personaggi molto ben scritti con i quali è facile empatizzare, ed il finale consolatorio (benchè intriso di tragedia e vedrete perchè)  è un vero balsamo per chi con loro ha passato questi 10 episodi.In particolare mi è piaciuto il concetto del tempo circolare(molto di moda ultimamente ^^) , e di come i mostri a volte non sìano i fantasmi o babau vari, ma i segreti che nascondiamo dentro di noi, le cose fatte di nascosto, le pulsioni che non riusciamo a reprimere.
Gli allestimenti scenici e la fotografia sono davvero belli, a volte mi sembrava di ammirare dei quadri!
Al momento la serie è autoconclusiva, ma visto il grande successo riscontrato, non si sa mai ne facciano un sequel o magari una cosa alla American horror story, staremo a vedere. 




Orfana di Fringe (bellissima serie di fantascienza/mystery andata in onda dal 2008 al 2013) da troppi anni, sono stata attirata da questa serie in quanto uno dei tre protagonisti è interpretato da Anna Torv, protagonista della serie suddetta.Qui interpreta, in una bella ambientazione anni '70, una psicologa che affianca due agenti dell'FBI impegnati in una ricerca relativa al profiling, pratica ormai utilizzata regolarmente dalle forze dell'ordine, ma all'epoca ancora nuova ed inesplorata.Holden, un giovane tutto "ammodino" e il suo collega Bill, da molte più primavere in servizio, girano l'america intervistando serial killer efferatissimi, nelle prigioni, per capire come si fa a trovare un movente quando, a commettere il crimine, è una persona sociopatica o folle, che quindi ha un cervello che non ragiona allo stesso modo delle persone equilibrate.Fra la poca convinzione dei loro superiori che, scettici in questo nuovo metodo che combina psicologia,sociologia ed antropologia, vorrebbero solo continuare col vecchio metodo del MMO(means, motive, opportunity, ovvero mezzi, movente ed opportunità).
Non è una serie che grida al capolavoro, ha uno svolgimento abbastanza lineare senza puntatone particolarmente di spicco, è interessante vedere come l'animo candido dell'agente più giovane venga, in un certo senso, corrotto e squilibrato dal suo frequente contatto con un certo tipo di persone, ma il tutto è abbastanza all'acqua di rose, e a dirla tutta forse, a livello di casting, si poteva fare qualcosa di meglio, per questo Holden che non riesce ad emozionare granchè. Dopo un anno di pausa(questa stagione è del 2017) dovrebbe riprendere nel 2019. Staremo a vedere!


E voi?Avete visto qualcuna di queste serie?Cosa state guardando di bello?



10 commenti:

  1. mindhunter l'ho divorata, le altre due le inizierò a breve..

    mallory

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    1. A me piacciono queste cose sui serial killer, e come scrivevo adoro Anna Torv, ma Holden è davvero un tronco di legno...fammi sapere se ti piacciono le altre due!

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  2. Fra queste ho seguito solo Hill House, bella come serie ma non un capolavoro come molti sostengono, anzi mi ha lasciato parecchi dubbi, ma magari sono io :D
    Le altre due le conosco solo per nome, ed avrei dato una chance a Maniac se non fosse capitata in un periodo in cui non ne avevo voglia!

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    1. A me è piaciuta molto, gotica ed inquietante, poi sicuramente il fatto che fossi in un momento particolare me l'ha fatta apprezzare di più...Maniac è abbastanza "fissa", ma secondo me vale assolutamente una visione.Mindhunter se non ti va saltala, con tutte le serie che ci sono, non la metto affatto fra le imperdibili ^^

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  3. Vado pazzo per le serie pazze e i pazzi, più per la pizza, è pazzesco :D
    p.s. Non ne ho vista manco una, ma le prime due le vorrei recuperare davvero ;)

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    1. Pure a me Pizza e pazzi fan diventare pazza,pensa un po' XD XD XD
      Hill House te la consiglio più di tutte <3

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  4. Ho visto solo Maniac e mi è piaciuto davvero tantissimo. Fa molto riflettere e devo dire che mi sono anche commossa, ti capisco quando dici che le parti strettamente introspettive ti fanno rivivere anche i tuoi drammi personali!

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    1. Sì io poi visto il momento che stavo vivendo, vi ho trovato un valido aiuto riguardo al "lasciar andare".Davvero una bella serie,intensa.

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  5. Sono contenta che alla fine non ti sia arresa e abbia guardato tutto Hill House. Per me è la serie più bella vista l'anno scorso *___*

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    1. Il mio problema è che il Khal si stufa presto, e poi fa passare la voglia anche a me... ma sono molto molto contenta di averla recuperata <3

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